Romania.Incredibile manufatto in alluminio di 20.000 anni!

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ANGELO CARANNANTE PRESIDENTE C.UFO.M.Romania.Incredibile manufatto in alluminio di 20.000 anni!

Di Angelo Carannante.
Continuiamo, con questo articolo, la proposizione – all’affezionato pubblico dei nostri numerosissimi sostenitori ed appassionati – di reperti archeologici ed ooparts (oggetti fuori tempo). Oggetti che, incredibilmente, sembrano essere stati prodotti in epoche in cui semplicemente, non dovevano essere stati nemmeno, più che costruiti, lontanamente pensati.

Romania.Incredibile manufatto in alluminio di 20.000 anni!

Certo che nessuno in Romania, in quei lontani metà anni ’70 ad Aiud, immaginava le implicazioni di una scoperta archeologica che, al momento sembrava una delle tante e di nessun rilievo o importanza. Accadde, che, alcuni operai che erano intenti a scavare al fine di eseguire lavori edili, si imbatterono nei resti di un animale “quasi” preistorico. Erano di una specie vissuta in epoca piuttosto risalente nel periodo del Pleistocene.

Vicino a tale animale rinvenirono un oggetto che sembrava avere consistenza metallica. Era segnato dallo scorrere del tempo e rivestito da ossido di alluminio. Quindi due meraviglie trovate nello stesso luogo, in quanto pure un animale perso nella notte dei tempi costituisce un qualcosa di straordinario sfuggito alla “macina” temporale che tutto trita. Per i non addetti ai lavori è utile rimembrare che nella scala delle sterminate ere geologiche, che si dirama nell’arco di miliardi di anni, il Pleistocene costituisce una delle due epoche in cui si compone il periodo definito del “Quaternario”. Il Pleistocene è compreso tra 2,58 milioni di anni fa e 11.700 anni fa. Ancora prima è posto il Pliocene che a sua volta è parte del Neogene. Il periodo attuale è denominato Olocene.

Romania.Incredibile manufatto in alluminio di 20.000 anni!

Ma torniamo a noi. I ritrovamenti furono fatti ad una decina di metri nel sottosuolo, mentre altre fonti parlano di una trentina di metri. Gli operai, incuriositi ma non più di tanto, scambiarono infatti l’oggetto in alluminio per nulla più che una roccia, rimanendo tuttavia con il forte sospetto che potesse trattarsi di un qualcosa di enigmatico. La sensazione diventò ancora più forte quando, nel togliere l’abbondante sabbia dall’esterno del probabile manufatto, ne uscì fuori un aspetto non proprio naturale, perché è difficile credere che casualmente possa formarsi un oggetto siffatto.

1_20150117154329Un disegno dell’oopart di 20.000 anni fa in “funzione”.
Si chiedevano: ma possibile che un oggetto frutto dell’azione della natura può essere così preciso e regolare?L’immagine parla da sola. In orizzontale e cioè in lunghezza, il reperto è di  20,2 centimetri. Consta di un evidente avvallamento o depressione  circolare di 4 centimetri ed una larghezza di 12,7 centimetri. Molto significative sono “le corna” che vediamo a destra nell’immagine, che conducono inevitabilmente all’idea di una loro funzione a noi ignota. Ed ancora, l’oggetto presenta su uno dei lati un foro piuttosto piccolo di 1,7 centimetri di diametro. Ha un peso di ben 5 kg. Quindi, non un oggettino

Come spesso accade, non ci si avvede della grandezza di un qualcosa che si ha tra le mani, per cui lo strano reperto venne dimenticato in un museo e cioè quello di Storia in Transilvania custodito da… Dracula (ovviamente scherzo). Finchè, e siamo nel 1995, il ricercatore rumento Florian Gheorghita riscoprì, dopo ben 20 anni, quella “cosa assurda”.

Romania.Incredibile manufatto in alluminio di 20.000 anni!

E allora di corsa, un controsenso visto che il reperto aveva dormito per tanto tempo, ad analizzarlo, addirittura in due laboratori distinti, con un risultato coincidente e nello stesso tempo sconvolgente (vi dirò tra poco il perché): una composizione chimica dell’89% di alluminio ed in più altri undici metalli meno importanti. Ricordiamo che l’alluminio, in natura non si rinviene allo stato puro ma viene ricavato dalla bauxite attraverso un elaborato sistema industriale a 900° Fahrenheit servendosi dell’elettrolisi. Gli stessi dipendenti dei laboratori di analisi, ricordiamo di Losanna (Svizzera)  e di Cluj-Napoca manco a dirlo in Romania, erano alquanto interdetti e perplessi.

Infatti, come era possibile che un oggetto con quelle caratteristiche, la cui tecnologia di “fabbricazione” sarebbe stata disponibile solo dalla metà del secolo XIX, era presente in uno strato così antico di roccia? Si trattava nientedimeno che di alluminio quasi allo stato puro. L’ossido di alluminio che ricopriva il reperto aveva un’età di circa 400 anni.

Ma, l’elemento che colpisce in questa straordinaria storia è, lo abbiamo già detto ma lo ribadiamo, è che l’oggetto era seppellito “nel periodo del Pleistocene” e precisamente risalente a circa 20.000 anni or sono. L’esame rivelò che l’oopart era composto da una lega di metallo estremamente complessa. Si riscontrarono 12 elementi diversi, Furono effettuate altre analisi. Molto importante fu l’analisi condotta a Magurele in Romania dal dottor Florian Gheorghita, presso l’Istituto per lo studio del metalli e di minerali non metalliferi. Egli ricavò la seguente composizione: alluminio 88,1%, rame 6,2%, silicio 2,84 %, zinco 1,81%, piombo 0,41%, stagno 0,33%, zirconio 0,2%, cadmio 0,11%, nichel 0,0024%, cobalto 0,0023%, bismuto 0,0003%, argento 0,0002%, gallio in tracce.Insomma una lega metallica con un’elevatissima percentuale di alluminio.

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Qui sopra, lo schizzo di Gheorghita.
Cosa potrebbe essere? E’ certamente una domanda che ci inquieta! Un oggetto tecnologico? Ed ancora altre domande vengono alla mente. Ma allora, obietta giustamente il nostro cervello, tutto quello che ci hanno detto gli archeologi “ortodossi” non è vero? Ma…la storia allora, è quella che ci hanno insegnato a scuola? E via con altri diecimila quesìti! Tutti senza risposta!  Ovviamente gli archeologi di confine e gli stessi appassionati di tale affascinante branca dell’ufologia, sostengono che siamo in presenza di un elemento di un’antica astronave staccatosi per un qualche motivo da essa, Questa ipotesi, prende a riferimento un modulo di esplorazione della sonda spaziale americana Vicking o delle missioni Apollo i quali avevano qualcosa di simile tra i loro componenti (Ricordiamo che la sonda  Viking 1 fu lanciata da Cape Canaveral il 20 agosto 1975, per arrivare su Marte il 19 giugno 1976 dopo circa 10 mesi. Il 20 luglio dallaViking 1 si staccò il lander dall’orbiter e planò sul Pianeta Rosso nella zona di Chryse Planitia, vicino al luogo originariamente programmato come destinazione, ma giudicato non adatto dopo lo studio effettuato sulle immagini ricevute dall’orbiter. Fu lanciata anche la gemella Vicking 2). Infatti, Gheorghita chiese il parere sul dispositivo ad un ingegnere aeronautico della rivista Ancien Skiets il quale disse che poteva essere una parte del carrello di atterraggio di un aereo.
A seguire Aiud (Romania), da Wikipedia.
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La scienza ufficiale nulla ha detto sulla natura dell’oggetto. E come poteva farlo? E questo, come afferma il sito in lingua inglese  The Epoch Timesnonostante si sia ricavata la precisa composizione chimica dell’oggetto.Quindi siamo in presenza di un vero e proprio enigma alieno o di un’antica civiltà persa nello spazio e nel tempo? Qualcuno sostiene che il reperto potrebbe essere di un Vimana di 20.000 anni fa. Il mistero è fitto ed inestricabile. Come per gli altri ooparts, credo che resisterà per molti anni ancora, forse in eterno. Altre fonti dove leggere ulteriori particolari:
Coscienza Universale
Il Navigatore Curioso
Codenamejumper
Ma navigando  troverete molti altri siti che parlano di questo intrigante argomento. Gli ooparts sono una materia straordinariamente affascinante.