L’ospedale psichiatrico di Volterra. Vi si aggirano fantasmi…dice qualcuno.Video.

Immerso nelle colline toscane, l’ex manicomio di Volterra non è solo un luogo abbandonato: è una ferita nella memoria storica italiana. Aperto alla fine dell’Ottocento, divenne uno dei più grandi ospedali psichiatrici del paese, ospitando fino a 5.000 pazienti. Le condizioni di vita al suo interno erano estreme: elettroshock, lobotomie, contenzione forzata e internamenti spesso ingiustificati. Bastava essere considerati “scomodi” per finire rinchiusi tra quelle mura.


Una delle figure più enigmatiche è Nof4, pseudonimo di un paziente che passò gran parte della sua vita nel manicomio. Con una moneta, incise migliaia di parole e simboli sui muri della sua cella, una sorta di poema criptico che nessuno è mai riuscito a decifrare del tutto. Quelle scritte sono ancora lì e molti visitatori riferiscono una sensazione inquietante nel trovarsi di fronte a quei muri parlanti.

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Chi entra nell’edificio oggi racconta di aver sentito voci lontane, risate isteriche e il suono metallico delle porte che si chiudono da sole. In alcune stanze l’aria si fa improvvisamente fredda, come se qualcosa di invisibile si aggirasse ancora in cerca di pace. Alcuni medium sostengono che l’energia dei tormenti passati sia rimasta intrappolata tra le mura dell’ospedale.

Di seguito un video a tema: https://youtu.be/l4KcBzPXHac?si=Qe1CP1rYLBc03kjX
Articolo a cura del socio ricercatore del CUFOM: Giuseppe Corcione
