Le recenti, caustiche dichiarazioni del Presidente russo Vladimir Putin hanno fatto il giro del mondo, non tanto per ciò che hanno rivelato, quanto per ciò che sembrano voler deliberatamente nascondere. Quando Putin ha ironizzato sulla gente che un tempo “si divertiva con gli UFO” e ora si allarma per i droni, ha tracciato una linea netta tra il mistero del passato e la minaccia militare del presente. Ma analizzando il subtesto, emerge il sospetto che questo non sia un semplice sarcasmo, bensì una manovra calcolata per dirigere lo sguardo altrove.

L’epoca in cui gli avvistamenti non identificati generavano curiosità e teorie cospirative è stata rimpiazzata da un panico molto più gestibile: quello dei droni spia. Questi velivoli, facilmente attribuibili a una manovra di destabilizzazione russa, offrono a Mosca una duplice vittoria: alimentano la paranoia europea e, contemporaneamente, forniscono la perfetta cortina fumogena.

Il punto chiave non è se la Russia stia inviando droni nei cieli d’Europa – un’ipotesi più che plausibile – ma perché Putin senta il bisogno di sostituire così platealmente il concetto di “UFO”. È come se il leader del Cremlino volesse urlare ai quattro venti: “Non preoccupatevi più delle presenze aliene, concentratevi su di me!”

Questa retorica potente suggerisce che, mentre l’Europa si affanna a costruire “muri di droni” e a identificare piccoli quadricotteri, la vera, grande verità sugli oggetti non identificati rimanga saldamente custodita nei dossier di Mosca. Il Cremlino, notoriamente reticente su ogni forma di fenomeno inspiegabile, ha ora fornito una narrazione “ufficiale” per gli oggetti che volano senza autorizzazione: sono droni, un problema militare, non un enigma cosmico.

È un cambio di paradigma che conforta l’establishment militare ma terrorizza gli osservatori: il mistero non è svanito, è stato semplicemente classificato diversamente. Cosa sa Putin sugli “UFO” che lo spinge a insistere così tanto sul problema dei “droni”? La sua leggerezza sul tema storico degli avvistamenti suona come un velato avvertimento: la gente si “divertiva” con gli UFO perché erano una minaccia non classificata. Oggi, la minaccia è stata opportunamente etichettata e indirizzata, forse proprio per mantenere nell’ombra una verità più scomoda e, soprattutto, inconfessabile. I cieli d’Europa non sono solo invasi, sono anche protagonisti di una sofisticata operazione di depistaggio mediatico che inizia e finisce con la figura del leader russo.